I Lincei per la scuola/1
Data: 05-12-2018
Responsabile: Fabiana Rosi
Polo di Salerno dicembre 2018-aprile 2019 “I Lincei per una nuova didattica nella scuola: una rete nazionale”
Mercoledì 5 dicembre 2018 Giornata interdisciplinare, dedicata alla memoria della Prof.ssa Maria Transirico, Coordinatrice del Polo di Salerno nell’anno 2017/2018 Didattica e multimodalità 15,30-16,00 Introduzione ai lavori e presentazione dei corsi 2018/2019 Un ricordo della Prof.ssa Maria Transirico 16,00-17,00 Multimodalità nativa Prof.ssa Miriam Voghera Professore Ordinario di Linguistica Generale presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Salerno
17,00-18,00 L’insegnante multimodale nella classe di matematica Prof. Ferdinando Arzarello Già Ordinario di Matematiche Complementari (Didattica della Matematica) presso il Dipartimento di Matematica "Giuseppe Peano" dell’Università degli Studi di Torino. Già Presidente dell’ICMI International Commission on Mathematical Instruction e dell’ERME European Reseach in Mathematics Education.
Informazioni generali
Polo di Salerno dicembre 2018-aprile 2019 “I Lincei per una nuova didattica nella scuola: una rete nazionale”
Mercoledì 5 dicembre 2018 Giornata interdisciplinare, dedicata alla memoria della Prof.ssa Maria Transirico, Coordinatrice del Polo di Salerno nell’anno 2017/2018 Didattica e multimodalità 15,30-16,00 Introduzione ai lavori e presentazione dei corsi 2018/2019 Un ricordo della Prof.ssa Maria Transirico 16,00-17,00 Multimodalità nativa Prof.ssa Miriam Voghera Professore Ordinario di Linguistica Generale presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Salerno
La storia ontogenetica e filogenetica degli esseri umani testimonia che l’uso integrato di più canali e modalità di comunicazione si è sviluppato in modo spontaneo. In condizioni naturali, gli esseri umani raramente affidano i significati che vogliono trasmettere esclusivamente alla comunicazione verbale. Il sistema di modellizzazione primario della comunicazione umana è infatti costituito da più dimensioni simultanee e cooperanti. La multidimensionalità non è quindi una proprietà esclusiva delle comunicazioni moderne e tecnologiche del terzo millennio, ma appartiene alla storia biologica e culturale della specie, fin dalle origini. La scuola italiana ha storicamente adottato una prospettiva sostanzialmente monomodale scrittocentrica, che trascura questi aspetti o li associa solo all’uso della tecnologia. È invece necessario valorizzare la multimodalità nativa in tutti i gradi di scuola, per acquisire consapevolezza di come la lingua e gli altri codici e i contenuti da trasmettere possano cambiare in rapporto alla modalità. Questo non solo permetterà usi linguistici più adeguati, ma anche di usare al meglio le varie modalità in rapporto ai propri bisogni comunicativi.
17,00-18,00 L’insegnante multimodale nella classe di matematica Prof. Ferdinando Arzarello Già Ordinario di Matematiche Complementari (Didattica della Matematica) presso il Dipartimento di Matematica "Giuseppe Peano" dell’Università degli Studi di Torino. Già Presidente dell’ICMI International Commission on Mathematical Instruction e dell’ERME European Reseach in Mathematics Education.
Se si osserva la fenomenologia dei processi di apprendimento della matematica in una classe, si vede una varietà di azioni e produzioni attivate dagli studenti e dall'insegnante, che usano simultaneamente una varietà di risorse: − parole (oralmente e/o in forma scritta); − modalità di espressione extra-linguistiche (gesti, sguardi, ...); − diversi tipi di rappresentazioni (formule, grafici, disegni, schizzi, ...); − strumenti vari (dalla matita ai dispositivi ICT più o meno sofisticati). Queste risorse sensibili e materiali non sono un mero epifenomeno dell'insegnamento e dell'apprendimento della matematica: ne sono invece elementi cruciali. È quindi compito dell’insegnante controllare e utilizzare coscientemente questi strumenti per stimolare e supportare l’apprendimento degli studenti.
18,00-19,00 Provvisorio e permanente: per una didattica inquiry multimodale Prof. Marco Alessandro Luigi Giliberti Ricercatore Confermato di Didattica e Storia della Fisica presso il Dipartimento di Fisica “Aldo Pontremoli” dell’Università degli Studi di Milano.La scienza si caratterizza per una tensione bipolare: da un lato c’è la nostra comprensione, basata su teorie transitorie e provvisorie e, dall’altro ci sono le molte conoscenze, anche non necessariamente di base, che permangono immutate nel cammino della ricerca, sia teorica che sperimentale. E’ questa tensione che rende la scienza culturalmente viva, ed è proprio questa che dovrebbe essere la base del nostro insegnamento. Perché ciò sia possibile, il contesto in cui fare scienza dovrebbe essere ampio, come è ampio lo spettro di ciò che percepiamo e di cui siamo consapevoli, reso possibile di volta in volta dagli strumenti concettuali via via sviluppati: l’occhio può vedere solamente quello che la mente è preparata a capire, dice Bergson. Verranno portati alcuni esempi elementari per discutere come la semplificazione, concettuale e sperimentale, tipica del conoscere, che di solito si presenta per prima, dovrebbe, invece, divenire una costruzione, insieme individuale e sociale, elaborata con gli allievi in un processo inquiry in cui la multimodalità, tipica del conoscere, risalti in maniera particolare; così che la semplificazione ne sia il risultato finale.
Informazioni generali