21/11/2019-Testi non canonici: dalle iscrizioni al web, dall'oralità alla multimodalità
Giornata di studi dottorali in collaborazione con il curriculum «Scienze filologiche e storiche dell’antichità e del medioevo» del dottorato Ramus.
Ogni disciplina ha tradizionalmente un insieme di dati sulla base dei quali definisce le proprie basi epistemologiche e forgia la propria metodologia. Potremmo anzi dire che questo sia la base necessaria per un approccio scientifico e non impressionistico allo studio tanto dei fatti naturali quanto di quelli umani e sociali. Ciò è vero, naturalmente, anche per le scienze del linguaggio, che pur nella loro specificità, hanno selezionato e sviluppato nel corso della loro storia dati, teorie e metodologie canonici per analizzare e spiegare i fatti di lingua nei loro aspetti funzionali, sociali, culturali.
Chi ha a che fare con le lingue, antiche o moderne che siano, ha però un problema in più. Le lingue non solo sono continuamente soggette a processi di creatività e innovazione, ma fin dall’antichità gli esseri umani hanno sviluppato nuovi modi di creazione e di trasmissione di prodotti linguistici. Ciò non riguarda solo il versante della creatività letteraria, ma più banalmente anche quello della vita quotidiana, poiché la centralità delle lingue nella semiosi umana ha come conseguenza una necessità di creatività permanente per il soddisfacimento dei bisogni della comunità. Il panorama dei prodotti linguistici, artistici e non, è quindi in continuo movimento e costitutivamente aperto all’uso delle nuove esigenze comunicative, di nuove tecniche e tecnologie ecc.
Ciò comporta la creazione di testi, nell’accezione più generale di prodotti verbali, non canonici, in quanto non posseggono, o posseggono solo in parte, i tratti centrali della testualità tradizionale. Essi rappresentano in qualche misura una sfida per le scienze del linguaggio perché mettono in discussione paradigmi teorici e tecniche di analisi consolidati. Sono per questo motivo interessanti poiché costringono a validare le nostre ipotesi di ricerca su documenti sempre più ampi e diversi, a verificare quanto le nostre discipline siano flessibili e in grado di accoglierli.
Programma
9.30 -9.45, Introduzione ai lavori
9.45-10.15, Stefano Grazzini, Scritte sul corpo
10.15-10.45, Angelo Meriani, Istruzioni per l’uso dell’aldilà: la testualità delle laminette ‘orfiche’
10.45-11.15, Discussione
11.15-11.45, Daniele Crivellari, Scrivere per la recitazione… o no?
11.45-12.15, Stefano Amendola, Alla ricerca della performance
perduta. Il testo teatrale eschileo e alcune annotazioni drammaturgiche
12.15-12.45, Discussione
Pausa pranzo
14.30-15:00, Sabrina Galano, Riscrittura giullaresca dei "Reali di
Francia": la leggenda di Fioravante
15.00-15.30, Claudio Iacobini, I corpora linguistici e la ricerca del
testo rappresentativo
15.30-16.00, Miriam Voghera, La scrittura conversazionale: testi
nuovi per una nuova modalità?
16.00-16.30, Discussione e chiusura dei lavori