Interventi
Andrea Gialloreto
Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara
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Le «micronarrazioni» permeano il sistema letterario italiano degli anni Settanta: a partire dai testi ormai canonici che aprono il decennio nel 1972 (
Le città invisibili di Calvino,
Lo stereoscopio dei solitari e
La sinagoga degli iconoclasti di Juan Rodolfo Wilcock), per arrivare al 1979 dei «cento piccoli romanzi fiume» di
Centuria (Manganelli) e dei
Fiori giapponesi. Cinquantacinque pezzi facili di La Capria, passando per
Le rose imperiali di Malerba e
Gli uomini chiari di Renzo Rosso, entrambi del 1974. Simili «strutture della molteplicità» (Iacoli) rispondono al principio della variazione seriale.
La disposizione “enciclopedica” al repertorio, al catalogo e all’abecedario impronta anche i cicli di narrazioni brevi di Goffredo Parise,
Il crematorio di Vienna del 1969 e i due volumi dei
Sillabari (1972-1982): in queste opere della maturità lo scrittore veneto propone, con intenti solo apparentemente didascalici, i suoi spiazzanti sondaggi sui “sentimenti elementari” collocando i destini dei personaggi sul crinale tra caso e necessità.
Responsabile
Carlo Santoli
Università degli Studi di Salerno
Lezione
1 CFU