Massimo CINGOTTI
CV
Nel 2007 ha conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università “Federico II” di Napoli con votazione 100/110, presentando una tesi in Storia contemporanea dal titolo “Economia, società e ambiente nel salernitano del XX secolo”,
Nel 2016 ha conseguito un Master di II livello in “GIS e Geoinformazione a supporto della gestione sostenibile del territorio” con votazione 110/110 presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Dal 2016 al 2021 ha lavorato presso l’editore Geo4map di Novara in qualità di tecnico GIS, collaborando a numerose pubblicazioni cartografiche prodotte in quel periodo. Tra il 2019 e il 2020 ha contribuito alla pubblicazione del volume “La terra di sotto” per la casa editrice Penisola edizioni.
Tutor
Pierluigi De Felice
Università di Salerno
Co-tutor
Silvia Siniscalchi
Università di Salerno
Progetto di ricerca
Analisi e valutazione delle trasformazioni idroterritoriali del Bacino del Sarno dal XVIII secolo all’era del climate change
Gli intendimenti programmatici del progetto di ricerca si declinano principalmente nell’offrire uno strumento di analisi e governance sostenibile delle risorse idriche in un territorio particolarmente vulnerabile e complesso come quello del Bacino del Sarno.
L’obiettivo è realizzare un’infrastruttura di dati, arricchita di informazioni geostoriche, la quale sarà implementata secondo i metodi e gli strumenti dei Sistemi Informativi Geografici, seguendo i principi FAIR data.
Al fine di comunicare, formare, informare e sensibilizzare sui temi legati al progetto di ricerca si prevede la realizzazione di un Historical web-GIS, in risposta ai principi dell’Open science: nell’epoca del web 3.0 e in una società iperconnessa, l’interazione con i destinatari dell’informazione, e della carta geografica, diventa fondamentale quanto essenziale. Attraverso la realizzazione di una cartografia partecipativa, il web user, da semplice visualizzatore e fruitore dell’informazione geostorica, potrà diventare contributore del dato, fornendo informazioni spaziali, geostoriche e non, che possano andare ad arricchire il sistema informativo geografico messo a disposizione online. Come è stato sottolineato in un recente volume sul tema “raccogliendo i dati messi a disposizione dagli utenti, la cartografia partecipativa diventa, quindi, strumento di narrazioni geostoriche condivise e partecipate, che se ben utilizzate possono portare alla costruzione di una memoria storica comune”, realizzando quelli che sono i presupposti della Public History e della Public Geography.
L’estrema varietà di metodi, strumenti e conoscenze necessarie in questo processo di produzione culturale prevede modalità operative interdisciplinari, o meglio transdisciplinari, con l’obiettivo di superare i confini e le prospettive settoriali, per creare un quadro intellettuale più ampio per la ricerca. La ricerca si colloca nell’ambito delle digital humanities, definite dalla Prof.ssa Melissa Terras come “l’intersezione tra tecnologie digitali e scienze umane”.
Il lavoro di analisi e studio sarà messo a disposizione dell’amministrazione pubblica, dei ricercatori e cittadini, fornendo una base solida per la pianificazione territoriale, la valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici e la promozione di azioni di mitigazione e adattamento.