Brian Friel: ritratto d'artista tra parole, performance e fonti documentarie
Data inizio: 10/01/2024
Data fine: 10/01/2024
Ora: 10.30-12.30
Durata totale: 2 ore
Luogo: Campus UniSa, Edificio D3, Sala Conferenze, 3 piano
CFU: 1
"'Heaps of words': Scrittura dickensiana e stilistica dei corpora"
È noto che nei romanzi di Dickens compare ogni varietà di rifiuti e oggetti polverosi, cose tanto inutili quanto strane, invariabilmente raccolte o ammucchiate, e molte volte enumerate in lunghe liste. Nella maggior parte dei casi rappresentano un tesoro o, al contrario, una maledizione per i loro proprietari e/o per altri personaggi, rivelando una dimensione nascosta, inquietante, “altra” di alcune pratiche sociali vittoriane che Dickens cerca di portare alla luce e smascherare. Muovendo da questi presupposti, il seminario illustra l’uso metaforico da parte di Dickens di “cumuli” di vari oggetti che appaiono frequentemente nella sua narrativa attraverso l’adozione della stilistica dei corpora. In particolare, il corpus narrativo di Dickens è indagato utilizzando strumenti quantitativi al fine di identificare i romanzi e i passaggi più rilevanti per l’analisi e lemmatizzare le parole “heap/s”. Successivamente vengono discusse le loro collocazioni e i loro colligatori e vengono selezionati i lemmi rilevanti per ulteriori analisi. Si traggono infine deduzioni e inferenze sull’immaginario di Dickens e sul “linguaggio delle cose”, mostrando il potenziale critico dell’adozione della linguistica dei corpora nell’analisi dei testi letterari.
It is well known that Dickens’s novels teem with all varieties of waste and dusty items, useless and curious things, invariably collected or piled up, and many a time enumerated in long lists. In most cases they represent treasures or curses for their owners and/or for other characters, disclosing a hidden, disquieting, “other” dimension of some Victorian social practices that Dickens tries to unearth and expose. Moving from these assumptions, the seminar illustrates Dickens’s metaphorical use of “heaps” of various objects that frequently appear in his fiction through the adoption of a corpus stylistics approach. In particular, Dickens’s corpus of fiction is searched using quantitative tools in order to identify the novels and passages that are more relevant to the analysis and lemmatize the words “heap/s”. Their collocations and colligators are subsequently discussed and relevant lemmas selected for further analysis. Literary inferences and deduction on Dickens’s imagery and “language of things” are finally drawn, showing the critical potential of the adoption of corpus linguistics to the analysis of literary texts.
Relatore / relatrice
Responsabile scientifico
Studi letterari