Federica FUCILE

CV

Nel 2019 ha conseguito la Laurea Triennale in Lingue e Culture Moderne con votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Salerno con una tesi in Lingua Inglese dal titolo “Awareness and Variation in Victorian British English: Linguistic Insights Through Literature, relatore la Prof.ssa Siria Guzzo. Nel 2023 ha conseguito la Laurea Magistrale in Lingue e Letterature Moderne, Curriculum di Letterature e Traduzione Letteraria, presso l’Università degli Studi di Salerno con votazione di 110 e Lode presentando una tesi in Letteratura Inglese dal titolo “Turning Human Deformity into Spectacle: the Enfreakment of the Anomalous Body in Wilkie Collins’ Hide and Seek and Frederick Treves’ The Elephant Man”, relatore la Prof.ssa Flora De Giovanni, correlatore la Prof.ssa Rosa Maria Grillo.
Nel 2023 ha conseguito il Diploma del Corso di Traduzione Letteraria per l’Editoria dallo spagnolo all’italiano tenuto dal Prof. Marco Ottaiano presso l’Instituto Cervantes di Napoli in collaborazione con l’Università di Napoli “l’Orientale”. Ha lavorato alla traduzione dall’inglese all’italiano di uno dei testi, dal titolo Luce, inclusi nella raccolta di racconti Traduzioni sotto il 41° parallelo a cura di Linda Barone e Angelo Cannavacciuolo, pubblicata nel 2021 e nata dalla collaborazione tra la rivista internazionale Words Without Borders, il Festival di Salerno Letteratura e il DipSum dell’Università degli Studi di Salerno. Nel 2022 ha partecipato ad un progetto organizzato dalla Fondazione Alfonso Gatto, lavorando alla traduzione dall’inglese all’italiano di due poesie dal titolo Amore e Due Cappuccini, edite nell’antologia “Khamsin – Vento di Pace. Piccola Antologia della Poesia Israeliana Contemporanea”, a cura di Linda Barone e Dorit Weisman. È in corso di pubblicazione, inoltre, un’antologia di 20 racconti tradotti dallo spagnolo all’italiano ai quali sta lavorando, insieme ad altri traduttori, sia come curatrice che come traduttrice.

Tutor

Flora de Giovanni
Università di Salerno

Co-tutor

Maria Maddalena Parlati
Università di Padova

Progetto di ricerca

Spettacolarizzare la deformità: anomalia e normalità nei personaggi di Charles Dickens e Wilkie Collins tra letteratura e intrattenimento popolare

Il progetto di ricerca intende esaminare il profondo impatto che la deformità fisica – concetto multiforme in grado di generare e accogliere reazioni ambivalenti di attrazione/repulsione e paura/compassione – ha avuto sia sulla produzione letteraria di Charles Dickens e Wilkie Collins, sia sull’intollerante e spesso tirannica società ottocentesca britannica che ne costituisce, di fatto, il pubblico. Pertanto, partendo dalla degradante esposizione dell’anomalia fisica riconducibile al cosiddetto “spettacolo del dolore” tipicamente circense, questo progetto si propone di prendere in considerazione l’innegabile ruolo che la spettacolare mostra dei corpi anomali, espressa in tutta la propria eloquenza in una significativa quantità di personaggi letterari apertamente deformi particolarmente presenti nelle opere dei due celebri autori, gioca nella costruzione del discutibile binomio mostruosità/umanità su cui è interamente basato il concetto stesso di normalità tanto caro alla società vittoriana. Di fatto, la notevole quantità di personaggi letterari deformi presenti all’interno della prolifica letteratura vittoriana è stata spesso oggetto di studio da parte di numerosi critici che hanno generalmente individuato nella spettacolarizzazione di tali anomalie, la proiezione del tanto tirannico quanto idealizzato modello di perfezione consuetamente attribuito all’umanità durante il positivismo, di cui la società vittoriana riflette inequivocabilmente i principi. Dunque, è possibile riscontrare in letteratura gli stessi meccanismi di esposizione dell’anomalia fisica che risultano essere alla base del freak show, che è parte integrante delle forme più apprezzate e controverse di intrattenimento popolare ottocentesco? Com’è percepita la fisicità anomala dal contraddittorio pubblico dei cosiddetti normali? In relazione ai precedenti quesiti, dunque, si può parlare di enfreakment letterario con riferimento ai personaggi che presentano menomazioni e diversità di natura fisica?