Rosamaria VITETTA

CV

Ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne presso L’Università degli Studi di Salerno nel 2018, con una tesi in storia contemporanea dal titolo: George L. Mosse e l’educazione al dubbio, con votazione 110 e lode/110. Presso lo stesso ateneo, nel 2020, ha conseguito la laurea magistrale in Filologia Moderna con un elaborato finale in storia moderna dal titolo: Da un micromondo una storia per il mondo. Le memorie storiche di fine età moderna di Luigi Staibano, con votazione di 110 e lode/110. Post laurea si è iscritta alla Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Napoli ma ha continuato a collaborare con la cattedra di Storia moderna presso l’ateneo salernitano. Ha partecipato in qualità di relatrice al seminario ‘La Violenza Spiegata – Seminario didattico; IX ciclo di lezioni laboratorio’ tenutosi nel Novembre 2020. Successivamente, è stata relatrice anche nell’incontro tenutosi nell’Aprile 2021 ‘Pellegrinaggio a Santiago di Compostela’, dedicato alla presentazione del nuovo volume di Roberto Schiavolin. Ha pubblicato un articolo presso il Journal of Mediterranean Knowledge dal titolo Between local and general history. On the writings of Luigi Staibano e una monografia, con la casa editrice il Paguro, dal titolo Raccolta di memorie storiche per Maiori città di Principato Citra. Di recente ha curato la prefazione di un testo di narrativa, Storie da un angolo di mondo, dell’autore Mimmo Toscano.

Tutor

Alfonso Tortora
Università di Salerno

 

Co-tutor

Giulio Sodano
Università della Campania "L. Vanvitelli"

 

Progetto di ricerca

“Con Dio e con il re”. Il processo di beatificazione dei martiri inglesi a partire da Thomas More

Il 29 dicembre 1886, giorno dedicato alla memoria di San Thomas Beckett, Papa Leo XIII dichiarò beati Thomas More, John Fisher e altri 52 martiri inglesi uccisi in Inghilterra tra il 1535 e il 1681 per la professione della fede cattolica. Con un lavoro incrociato tra gli archivi vaticani e quelli britannici, la tesi mira a chiarire i significati storici di questa beatificazione, la prima, per l’Inghilterra, sin dai tempi della Riforma.

La Chiesa del XIX secolo era un’istituzione a rischio, che aveva visto la sua influenza ridursi pericolosamente. Dunque, consolidare gli spazi della fede diventava un’operazione di primaria importanza in un momento storico tanto critico.

Le opere dei missionari, incaricati di diffondere la parola di Dio presso nuovi popoli, furono certamente strumenti essenziali in questo progetto. Tuttavia, non bisogna dimenticare l’effetto di bolle papali come l’Universalis Ecclesiae, di Pio IX che, in maniera coatta, ristabilì la gerarchia cattolica in Inghilterra nel 1850, a distanza di circa quattro secoli dallo Scisma.  

In questo modo si aprì una fase decisiva per la ricattolicizzazione del paese e i leader del movimento seppero muoverne egregiamente le fila. La prima operazione, infatti, fu risvegliare la sopita identità cattolica con una serie di manovre tese a riconquistare un posto nella vita privata degli inglesi. Quindi, dilagarono chiese e luoghi di ritrovo e, in breve, la morte di More e degli altri martiri sembrò assumere un chiaro valore pedagogico per questa comunità. 

La causa era stata a lungo ritardata a causa del secolare conflitto confessionale. Durante l’età moderna, infatti, i cattolici erano stati costretti alla fuga e alla latitanza. Dunque, nonostante i ripetuti sforzi del papato, istituire un processo risultò impossibile. Per giunta, chi era stato portato al patibolo non era morto come martire della fede ma solo come un traditore della corona. Perciò, la memoria del martirio fu per molto tempo squalificata in quanto tale. Inoltre, le esecuzioni si svolgevano in pubblica piazza e la spettacolarizzazione della morte, attraverso lo squartamento, la bollitura e la disseminazione dei cadaveri, costituiva un monito per tutti gli altri cittadini che venivano automaticamente dissuasi da ogni eventuale simpatia.

Nell’Ottocento, dunque, si lavorò duramente per recuperare queste figure, riscattando il loro nome e innalzandolo come vessillo della cattolicità. In questo progetto si studierà l’incartamento processuale relativo alla beatificazione e si valuterà l’impegno profuso dalla gerarchia cattolica inglese nella sua costruzione e promozione.