Raissa PERGOLA
CV
2013-2014 - Laurea triennale in Lettere Classiche. Tesi: Un antico centro manifatturiero del Regno di Napoli dal XVI al XIX secolo: lo Stato di Giffoni. Relatore: prof. Francesco Barra, Valutazione: 110/110L 2016-2017 - Laura magistrale in Teoria dei linguaggi e della comunicazione audiovisiva. Tesi: Il boom economico nei film di Dino Risi (1956-1966). Relatore: prof. Pietro Cavallo, Valutazione: 110/110L 2018-in corso - Dottorato di ricerca in Studi letterari, linguistici e storici a indirizzo storico. Attività di ricerca archivistica, genealogica e anagrafica finalizzata all’analisi e alla ricostruzione delle migrazioni otto-novecentesche dall’Italia all’America Latina. Cultore della materia per le cattedre di: Storia Contemporanea, Storia Contemporanea e Media Audiovisivi.
Tutor
Pietro Cavallo
Università di Salerno
Co-tutor
Vittorio Cappelli
Università della Calabria
Co-tutela internazionale
Martha Márquez
Pontificia Universidad Javeriana, Bogotà (Colombia)
Progetto di ricerca
Storie e reti dell’emigrazione italiana in America Latina. Da Padula alla Colombia (1880-1980)
L’emigrazione italiana in Colombia costituisce un campo di analisi ancora poco esplorato nell’ambito della ricerca storica nel settore. Fatta eccezione per gli studi decennali e minuziosi del professore Vittorio Cappelli e il lavoro costante di ricerca dello storico Roberto Violi, si contano solo pochi contributi isolati. Una certa sensibilizzazione alla tematica è di origine abbastanza recente, soprattutto nella storiografia colombiana che, negli ultimi anni, si è gradualmente indirizzata verso lo studio della presenza straniera nel XIX e XX secolo, ponendo particolare attenzione all’apporto degli immigrati nella società d’arrivo. L’emigrazione italiana in Colombia è stata di provenienza prevalentemente meridionale (Campania, Basilicata e Calabria), dove si svilupparono precocemente piccoli ma vivaci flussi migratori spontanei diretti verso mete insolite dell’America Latina. Il caso di studio riguarda Padula, piccolo paese del Vallo di Diano che, oltre a registrare esperienze migratorie preunitarie, vide i propri abitanti muoversi verso una molteplicità di mete sia europee che transoceaniche, tra cui, sebbene in misura minore, la Colombia. Il caso di studio si inserisce all’interno della tendenza di ricerca, nata tra gli anni ottanta e novanta del secolo scorso, che predilige un approccio all’analisi dei flussi e dei movimenti migratori a carattere locale (sia rispetto ai luoghi di partenza che alle destinazioni), per individuare gli aspetti qualitativi dei diversi eventi migratori, abbandonando la teorizzazione di un unico modello nazionale italiano che le analisi sulla grande emigrazione di fine Ottocento avevano tentato. Le fonti documentarie recuperate si riferiscono in prevalenza all’ultimo ventennio del XIX e alla prima metà del XX secolo, periodo di maggior concentrazione della presenza straniera in Colombia, soprattutto nell’area costiera. Per quanto riguarda il limite cronologico finale (1980), a partire dagli anni settanta del Novecento l’emigrazione verso l’estero iniziò a calare. La data si pone, inoltre, a cavallo tra due eventi importanti: la Prima Conferenza Nazionale dell’Emigrazione (1975) e la Seconda Conferenza (1988). Questo periodo vide, inoltre, l’inizio di una prima stagione di studi sull’emigrazione e di recupero del patrimonio documentario e scientifico, nonché la necessità di un saldo finale tra espatri e rimpatri. Sebbene il lavoro di ricerca abbia un taglio chiaramente storico, una parte di esso pone l’attenzione anche sulle reti sociali (social network) come elemento di collegamento transatlantico e di potenziamento del processo migratorio e sulla diffusione nel tempo della cultura italiana in Colombia, in conformità con l’approccio multidisciplinare intrapreso negli ultimi anni dagli studiosi delle migrazioni che hanno iniziato gradualmente a incorporare nel proprio campo di analisi discipline affini alla storia per sviluppare riflessioni su diversi livelli interpretativi. Una piccola sezione conclusiva riguarda anche l’attuale presenza italiana in Colombia. In conclusione, gli obiettivi del lavoro di ricerca possono essere raccolti in tre nuclei fondamentali: la ricostruzione di un modello migratorio; l’identificazione del ruolo degli immigrati italiani all’interno della società colombiana, quindi, il loro contributo a diversi livelli (economico, culturale, etc.), anche in relazione al grado di integrazione; l’analisi delle reti di collegamento, quindi, la loro funzione nel rafforzamento del processo migratorio, ma anche nella trasmissione di elementi culturali da una sponda all’altra dell’oceano in funzione della dinamica partenza-arrivo-rientro.