Íñigo Marqués

CV

Nel 2023 ha conseguito la Laurea Magistrale in Storia Contemporánea presso l’Università di Zaragoza (UNIZAR) con votazione 9´4/10, presentando una tesi in Storia Contemporánea dal titolo “Il carlismo nel XX secolo: dal tradizionalismo all'acchiappatutto”.

Durante l'anno accademico 2021-2022 è stato beneficiario per 7 mesi della Borsa di Studio di Collaborazione del Ministero, finalizzata all'introduzione al lavoro nei dipartimenti universitari. In riconoscimento dei suoi risultati universitari, ha ricevuto il premio straordinario Carlos Riba García al termine degli studi universitari nel 2022. Tra marzo e ottobre 2023, per 7 mesi e in qualità di beneficiario della borsa di studio JAE-Intro, ha lavorato presso l'Istituzione Milá i Fontanals per la ricerca nelle discipline umanistiche, sede del CSIC a Barcellona.

Tutor

Pedro Rújula

Co-tutor

Co-tutela internazionale in entrata

Progetto di ricerca

« Il carlismo tra le due guerre (1914-1936) : politica di massa e fascistizzazione del tradizionalismo»

 

La fine della Terza Guerra carlista (1872-1876) vide l'apparente scomparsa dell'insurrezionalismo
carlista. Il sistema della Restaurazione riuscì a integrare gran parte dei sostenitori di questo
movimento controrivoluzionario, che i contemporanei consideravano destinato a scomparire.
Tuttavia, nei decenni successivi, e praticamente fino alla Guerra Civile, cominciò a trasformarsi in
un partito di massa, un catch-all, che adottò tutti gli strumenti della moderna politica di massa.

Così, durante la guerra civile possiamo vedere che nell'esercito di Franco c'erano circa 60.000
carlisti.
Il presente progetto si propone di studiare il modo in cui il carlismo, un movimento
tradizionalmente concepito come arcaico e arretrato, si sia distinto per la sua capacità di
adattamento/evoluzione e sia stato una delle prime culture politiche moderne in Spagna.
Proponiamo il periodo tra le due guerre fino allo scoppio della guerra civile (1914-1936) come
quadro cronologico per il nostro studio per diverse ragioni. In primo luogo, la scarsità di studi sul
carlismo in questo periodo. Mentre il rinnovamento storiografico degli ultimi anni, guidato da autori
come Jordi Canal, ha prestato particolare attenzione al rinnovamento del carlismo dopo la Terza
guerra carlista (1872-1876) durante la Restaurazione, il periodo intorno agli anni Venti è poco
conosciuto. Sappiamo che il carlismo si rinnovò in vari modi, ma come avvenne questo processo,
chi lo promosse e quali effetti ebbe sul movimento? Questo ci permetterà di spiegare il passaggio
dal carlismo ottocentesco a quello contemporaneo non solo come l'adozione riuscita di forme di
mobilitazione politica di massa, ma anche sulla base del fallimento di alcune di queste politiche. Ad
esempio: un movimento politico tradizionalista come il carlismo è in grado di trasformarsi in un
movimento politico possibilista... ma il suo fallimento elettorale nel sistema della Restaurazione
porterà i suoi militanti a perdere fiducia nella partecipazione politica e l'ideologia insurrezionale
riemergerà. Un esempio paradigmatico: la nascita e il progressivo consolidamento del Requeté a
partire dalla fine del Novecento.
In secondo luogo, e tornando al filo conduttore, proponiamo di ripensare l'analisi del
tradizionalismo-classicismo in questo periodo mettendolo in relazione con la nascita di una nuova
cultura politica emersa in Italia alla fine degli anni Dieci e la cui influenza sulla politica europea
sarà totale fino alla fine della Seconda guerra mondiale: il fascismo. Gli ultimi studi di storia politica
dimostrano che praticamente tutte le culture politiche europee di destra dell'Europa tra le due
guerre furono sottoposte, in misura maggiore o minore, a processi di fascistizzazione. Il carlismo
non fu da meno: così, le manifestazioni di forza di stampo fascista attraverso l'adozione di alcuni
"rituali" da parte della Requeté divennero sempre più ricorrenti, e gli stessi documenti ufficiali della
Comunione Tradizionalista finirono per invitare all'adozione di tecniche di mobilitazione fascista,
soprattutto di propaganda. Per verificare ciò, riteniamo di grande interesse studiare in parallelo i
meccanismi dell'evoluzione del tradizionalismo spagnolo e del consolidamento del fascismo
italiano. Ciò è ancora più interessante nell'Italia meridionale, regione in cui si osservano
componenti ideologiche (tradizione, religiosità, anticapitalismo...) molto simili a quelle che si
manifestano nell'ideologia tradizionalista spagnola e che si erano già concretizzate nel
Brigantaggio Postunitario Italiano. Questo movimento, che interessava i territori dell'ex regno delle
Due Sicilie ed era sostenuto dalla monarchia borbonica in esilio e dallo Stato Pontificio e che entrò
a far parte delle reti dell'Internazionale Bianca, era composto da contadini, ex soldati dell'esercito
delle Due Sicilie e fuggiaschi che si opponevano al nuovo Stato italiano sulla base dei problemi
economici e sociali che la sua costituzione aveva comportato (Questione Meridionale).

Nel complesso, questa tesi cercherà di sviluppare una storia sociale e culturale per
migliorare la comprensione del carlismo come cultura politica. Il tutto, con date chiare di inizio
remoto (fine della terza guerra carlista, 1876), di mezzo (legge elettorale del 1890) e concreto
(1914), e di fine (scoppio della guerra civile, 1936), tessendo una storia a lungo termine che ci
permetterà di interrelare numerosi fenomeni apparentemente isolati e di comprendere meglio
l'evoluzione del movimento. Tra lo studio dei diversi fenomeni sociali carlisti (pellegrinaggi,
aplecs...), presteremo particolare attenzione allo studio del Requeté, non solo perché si adatta
perfettamente agli obiettivi del lavoro, ma anche per il modo in cui l'immagine dell'organizzazione
fu promossa dalla dittatura di Franco. Come si spiega che gran parte della popolazione conosca
l'esistenza dei Requeté e il loro ruolo nella guerra, ma non la loro origine e nemmeno che fossero
carlisti? A tal fine, lo studio proposto sarà combinato con un'analisi diretta delle fonti storiografiche
e del modo in cui il carlismo è stato rappresentato nel corso della storia. Una volta ritratta
l'organizzazione, verrà proposto un confronto con i Fasci Italiani di Combattimento per delineare le
analogie e le differenze tra le due organizzazioni e il modo in cui l'influenza della seconda può aver
determinato l'evoluzione e il consolidamento della prima.