Dario Marino

CV

Nel 2010 consegue la laurea specialistica in Scienze Internazionali presso la Facoltà di scienze politiche dell’Università degli Studi di Siena con voto 110/110 e lode discutendo una tesi in Storia militare sulle tecniche di guerriglia e le attività di contro-insurrezione nel brigantaggio post-unitario. Nel 2017 ha pubblicato la monografia L’annessione, violenza politica nell’Italia postunitaria (GOG Edizioni, 2017), libro finalista del premio Acqui Storia 2018 nella sezione storico-divulgativa. Dal 2017 è redattore di articoli di divulgazione storica per BBC History Italia, edizione italiana della omonima rivista di contenuto storico lanciata da BBC Magazines. Dal novembre 2018 è dottorando in Studi Letterari, Linguistici e Storici dell’Università di Salerno. Dal 2019 è cultore della materia in “Storia Contemporanea” presso il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno. Nel novembre 2019 ha svolto un periodo di studio presso il Departamento de Historia Moderna y Contemporánea della Universidad de Zaragoza. Si occupa della storia del Regno delle Due Sicilie, del brigantaggio post-unitario, dei processi di politicizzazione nell’Ottocento, della storia militare, della storia politica e sociale del Mezzogiorno d’Italia nel XIX secolo.  

Pubblicazioni

Monografie Dario Marino, L'annessione, violenza politica nell'Italia postunitaria, GOG Edizioni, Roma 2017.  
Articoli in Rivista Dario Marino, "Il linguaggio della verità": le petizioni al parlamento nazionale delle Due Sicilie del 1820-21, in «Rassegna Storica del Risorgimento», fascicolo 1-2, 2019.  
Saggi in Volume Dario Marino, Olanda, fine di un sogno, in Democrazia, laicità e società multireligiosa, FrancoAngeli, Milano 2005, pp. 326-332.   Dario Marino, Introduzione al pensiero politico di Carlo Pisacane, in Torraca: il Risorgimento, Pisacane ed altre vicende, Centro di documentazione e ricerca sulla storia di Torraca, 2011, pp. 27-46.   Dario Marino, Escribir a la Naciòn. La percepción de la Constitución de Cádiz por la población de las Dos Sicilias a través de las peticiones al Parlamento Nacional, in El Trienio Liberal: balance y perspectivas, in corso di pubblicazione.  

 

Tutor

Pedro Rújula López
Universidad de Zaragoza (ES)

Co-tutor

Luca Di Mauro
Membro scientifico "Casa de Velázquez"  

 

Progetto di ricerca

Le petizioni al Parlamento nazionale delle Due Sicilie del 1820-1821  

Negli anni venti dell’Ottocento, l’adozione dei regimi costituzionali in Spagna, Napoli, Sardegna e Portogallo, provocò una crisi globale che, sfidando i modelli politici e l’ordine europeo stabilito dalla Restaurazione, svolse un ruolo di primo piano per la nascita del mondo contemporaneo. Il Parlamento nazionale delle Due Sicilie nel 1820-21, le cui attività durarono meno di sei mesi, fu al centro della vita politica del Paese, attivando dinamiche sociali e processi di politicizzazione destinati a lasciare un segno duraturo nell’opinione pubblica napoletana. In quattro mesi di lavoro, al termine della prima sessione della legislatura, la rappresentanza nazionale fu destinataria di 2.282  petizioni, scritte da cittadini e istituzioni locali di ogni angolo remoto della nazione.  Per la prima volta nella storia del Regno, migliaia di persone si rivolsero al Parlamento quale istituto riconosciuto dell’esercizio del potere, mostrando l'importanza centrale delle nuove istituzioni rappresentative. Le petizioni estendono l'analisi storica della rivoluzione costituzionale ad un campo di indagine che coinvolge diverse migliaia di individui, evidenziando le idee e le pratiche di cittadinanza e partecipazione, le costruzioni di identità e le aspettative politiche di un campione rilevante della popolazione. Obiettivo generale della ricerca è quello di ricostruire, attraverso uno sforzo interpretativo di indagine critica della grande varietà di strutture formali e contenutistiche della mobilitazione petizionaria del 1820-21, l’universo politico della popolazione del Regno delle Due Sicilie negli anni venti del XIX secolo. Dal punto di vista metodologico, la ricerca prevede il censimento di tutte le petizioni conservate all’Archivio di Stato di Napoli e l’analisi dell'enorme mole di informazioni ricavabili sui firmatari di queste richieste. L’elaborazione quantitativa e qualitativa delle informazioni prodotte consentirà di ricavare indicazioni sull’intera popolazione dei petizionari, rispondendo  all’interrogativo di fondo della ricerca e formulando nuove domande.