Provincia "ribelle". Radicali, movimenti popolari e beni comuni nelle Calabrie (1820-1848)
Provincia "ribelle". Radicali, movimenti popolari e beni comuni nelle Calabrie (1820-1848)
Data inizio: 24/02/2021
Data fine: 24/02/2021
Ora: 15:00
Piattaforma Zoom
ID riunione: 951 3350 3926
Passcode: B5uR4t
Relatori Antonio Buttiglione discute con Carmine Pinto Questo studio ha per oggetto la politicizzazione rurale nelle province calabresi, dagli anni ’20 del XIX secolo al 1848. Nell’anno della rivoluzione europea le Calabrie furono il teatro di una rivoluzione radicale, sociale e tendenzialmente repubblicana, che proclamò la decadenza della monarchia dei Borbone e la sovranità del popolo, e permise a migliaia di uomini – piccoli proprietari, sacerdoti, professionisti, artigiani, contadini e braccianti – di fare ingresso sulla scena politica. La ricerca dimostra la formazione di una “politica rurale”, nella quale i gruppi di azione collettiva per i commons – terre, foreste, pascoli e acque pubbliche, occupati dai privati e alienati dallo Stato – formati dai radicali e dalle popolazioni lottarono per l’autonomia democratica dei municipi, la gestione collettiva delle risorse comuni e la ridefinizione repubblicana dello Stato, in un contesto europeo fortemente connotato in senso “internazionalista”. Un caso simile ad altre aree europee, come il Midi francese, la Renania e il Baden in Germania, peculiare nel panorama italiano, ma integrato nel lungo Quarantotto europeo. Responsabili Alessandro Capone Andrea Marino Silvia Sonetti Giulio Tatasciore
Relatori Antonio Buttiglione discute con Carmine Pinto Questo studio ha per oggetto la politicizzazione rurale nelle province calabresi, dagli anni ’20 del XIX secolo al 1848. Nell’anno della rivoluzione europea le Calabrie furono il teatro di una rivoluzione radicale, sociale e tendenzialmente repubblicana, che proclamò la decadenza della monarchia dei Borbone e la sovranità del popolo, e permise a migliaia di uomini – piccoli proprietari, sacerdoti, professionisti, artigiani, contadini e braccianti – di fare ingresso sulla scena politica. La ricerca dimostra la formazione di una “politica rurale”, nella quale i gruppi di azione collettiva per i commons – terre, foreste, pascoli e acque pubbliche, occupati dai privati e alienati dallo Stato – formati dai radicali e dalle popolazioni lottarono per l’autonomia democratica dei municipi, la gestione collettiva delle risorse comuni e la ridefinizione repubblicana dello Stato, in un contesto europeo fortemente connotato in senso “internazionalista”. Un caso simile ad altre aree europee, come il Midi francese, la Renania e il Baden in Germania, peculiare nel panorama italiano, ma integrato nel lungo Quarantotto europeo. Responsabili Alessandro Capone Andrea Marino Silvia Sonetti Giulio Tatasciore