Le due Veneri in Ficino, Bembo e Castiglione
Le due Veneri in Ficino, Bembo e Castiglione
Data inizio: 12/04/2021
Data fine: 12/04/2021
Ora: 15:00
Piattaforma Microsoft Teams
Interventi Pasquale Sabbatino Università degli Studi di Napoli "Federico II" Punto nodale del Libro dell'amore di Ficino è il rapporto armonioso tra le due Veneri. La prima è figlia del Cielo e per questo ha il nome Celeste, la seconda è figlia di Zeus e Dione, per questo la chiamiamo Volgare. Il motivo dell'armonia tra le due Veneri e quindi tra l'Amore Celeste e l'amore Volgare, ripreso dal Simposio di Platone, viene utilizzato da Ficino per rappresentare la sua visione del cosmo, dell'uomo e dell'estetica. Negli Asolani, invece, Bembo affida al personaggio Lavinello la difesa dell'amore spirituale, che è desiderio di bellezza, fruibile solo con vista, udito e pensiero, e a un santo eremita l'esortazione a fuggire gli amori mondani. Castiglione nel Cortegiano inserisce nel cast dei personaggi Bembo, incaricato di esporre la dottrina dell'amore platonico. Ma sulla scena della corte di Urbino, l'amore spirituale appare nel finale una scelta che va bene per il cortigiano vecchio, il quale potrà accontentarsi di tanta felicità, ma non dovrà invidiare il cortigiano giovane, che si lascia sedurre dall'amore terreno. Responsabile Rosa Giulio Università degli Studi di Salerno
Interventi Pasquale Sabbatino Università degli Studi di Napoli "Federico II" Punto nodale del Libro dell'amore di Ficino è il rapporto armonioso tra le due Veneri. La prima è figlia del Cielo e per questo ha il nome Celeste, la seconda è figlia di Zeus e Dione, per questo la chiamiamo Volgare. Il motivo dell'armonia tra le due Veneri e quindi tra l'Amore Celeste e l'amore Volgare, ripreso dal Simposio di Platone, viene utilizzato da Ficino per rappresentare la sua visione del cosmo, dell'uomo e dell'estetica. Negli Asolani, invece, Bembo affida al personaggio Lavinello la difesa dell'amore spirituale, che è desiderio di bellezza, fruibile solo con vista, udito e pensiero, e a un santo eremita l'esortazione a fuggire gli amori mondani. Castiglione nel Cortegiano inserisce nel cast dei personaggi Bembo, incaricato di esporre la dottrina dell'amore platonico. Ma sulla scena della corte di Urbino, l'amore spirituale appare nel finale una scelta che va bene per il cortigiano vecchio, il quale potrà accontentarsi di tanta felicità, ma non dovrà invidiare il cortigiano giovane, che si lascia sedurre dall'amore terreno. Responsabile Rosa Giulio Università degli Studi di Salerno