Il Mezzogiorno monarchico Eredità e tradizioni dinastiche a Napoli e nel sud Italia
Il Mezzogiorno monarchico Eredità e tradizioni dinastiche a Napoli e nel sud Italia
Data inizio: 22/10/2020
Data fine: 23/10/2020
Ora: 15:00
Napoli, Sala dei Baroni - Zoom
22 e 23 ottobre 2020
Seminario di studi promosso, in modalità duale, dalla Sissco in collaborazione e con il patrocinio di: Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione per gli anniversari di rilevanza nazionale; Comune di Napoli; Dipartimento di Scienze della Formazione – Università di Roma Tre; Archivio fotografico Riccardo Carbone. Organizzazione: Marco Maria Aterrano, con la collaborazione del coordinatore del progetto Sissco-PCM “2 giugno 1946. Nascita, storie e memorie della Repubblica”, Maurizio Ridolfi, e di Marcello Ravveduto. La consultazione referendaria del 2 giugno ha sollecitato nel Mezzogiorno una risposta in difesa della monarchia. La sopravvivenza di forti tradizioni sabaude, l’insistenza sui territori del Sud Italia di sentite eredità dinastiche e la diffusione di un prevalente conservatorismo avevano determinato il successo della causa monarchica nelle regioni del Meridione, segnando una frattura politica e culturale con il centro-nord schierato a sostegno della Repubblica che avrebbe fatto sentire a lungo il suo peso. Sebbene il consenso alla Monarchia fosse stato accompagnato da numerose minoranze repubblicane in altrettanti territori (tra Sicilia e Calabria, Basilicata e Puglia), le quali ne attenuarono il successo, si ebbero punte di consenso che avevano raggiunto l’80% e avevano portato allo sviluppo di tensioni pre- e, soprattutto, post-elettorali. La città di Napoli rappresenta il caso più evidente di mobilitazione legittimista in un quadro nazionale che aveva invece premiato la causa repubblicana. Il seminario si comporrà di due sessioni, da tenersi nelle giornate del 22 e 23 ottobre. La prima sessione, interamente sulla piattaforma online Zoom, sarà dedicata all’inquadramento dei temi centrali nell’analisi della transizione repubblicana nel Mezzogiorno, affrontando da una parte le questioni istituzionali relative allo svolgimento e alla gestione dell’appuntamento referendario, e dall’altra le dinamiche politiche e sociali che avevano accompagnato tanto la campagna elettorale quanto il periodo di assestamento che aveva seguito l’esito del voto. Inoltre, gli interventi della prima giornata verteranno sulla dimensione regionale dei processi referendari, fornendo un quadro dettagliato della situazione nei territori del Meridione dove più forte era stata la presenza monarchica al voto, dalla Sicilia alla Campania, dalla Calabria alla Sardegna. La seconda sessione, che si svolgerà in modalità duale nella mattinata di venerdì 23 ottobre – in presenza presso la Sala dei Baroni di Castel Nuovo a Napoli e contemporaneamente in collegamento su Zoom –, si concentrerà sulla città di Napoli, la sua uscita dalla guerra e il suo ruolo nella transizione politica e istituzionale che aveva segnato il 1946 in Italia. Partendo dalle riflessioni sulla memoria della guerra e sul peso delle eredità dinastiche sabaude nella città simbolo del legittimismo monarchico del dopoguerra, gli interventi di questa sessione si propongono di rintracciare nel dettaglio l’evoluzione della partecipazione politica nella città di Napoli durante le settimane che avevano seguito l’appuntamento referendario, mettendo in risalto non soltanto le vicende relative alla gestione dell’ordine pubblico turbato da numerosi cortei, disordini e tumulti, ma anche le forme della mobilitazione popolare e le dinamiche sociali che la alimentavano, permettendo di valutare le reazioni che i fatti napoletani avevano avuto sul quadro nazionale della transizione dalla monarchia alla repubblica. SCARICA IL PROGRAMMA
Seminario di studi promosso, in modalità duale, dalla Sissco in collaborazione e con il patrocinio di: Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione per gli anniversari di rilevanza nazionale; Comune di Napoli; Dipartimento di Scienze della Formazione – Università di Roma Tre; Archivio fotografico Riccardo Carbone. Organizzazione: Marco Maria Aterrano, con la collaborazione del coordinatore del progetto Sissco-PCM “2 giugno 1946. Nascita, storie e memorie della Repubblica”, Maurizio Ridolfi, e di Marcello Ravveduto. La consultazione referendaria del 2 giugno ha sollecitato nel Mezzogiorno una risposta in difesa della monarchia. La sopravvivenza di forti tradizioni sabaude, l’insistenza sui territori del Sud Italia di sentite eredità dinastiche e la diffusione di un prevalente conservatorismo avevano determinato il successo della causa monarchica nelle regioni del Meridione, segnando una frattura politica e culturale con il centro-nord schierato a sostegno della Repubblica che avrebbe fatto sentire a lungo il suo peso. Sebbene il consenso alla Monarchia fosse stato accompagnato da numerose minoranze repubblicane in altrettanti territori (tra Sicilia e Calabria, Basilicata e Puglia), le quali ne attenuarono il successo, si ebbero punte di consenso che avevano raggiunto l’80% e avevano portato allo sviluppo di tensioni pre- e, soprattutto, post-elettorali. La città di Napoli rappresenta il caso più evidente di mobilitazione legittimista in un quadro nazionale che aveva invece premiato la causa repubblicana. Il seminario si comporrà di due sessioni, da tenersi nelle giornate del 22 e 23 ottobre. La prima sessione, interamente sulla piattaforma online Zoom, sarà dedicata all’inquadramento dei temi centrali nell’analisi della transizione repubblicana nel Mezzogiorno, affrontando da una parte le questioni istituzionali relative allo svolgimento e alla gestione dell’appuntamento referendario, e dall’altra le dinamiche politiche e sociali che avevano accompagnato tanto la campagna elettorale quanto il periodo di assestamento che aveva seguito l’esito del voto. Inoltre, gli interventi della prima giornata verteranno sulla dimensione regionale dei processi referendari, fornendo un quadro dettagliato della situazione nei territori del Meridione dove più forte era stata la presenza monarchica al voto, dalla Sicilia alla Campania, dalla Calabria alla Sardegna. La seconda sessione, che si svolgerà in modalità duale nella mattinata di venerdì 23 ottobre – in presenza presso la Sala dei Baroni di Castel Nuovo a Napoli e contemporaneamente in collegamento su Zoom –, si concentrerà sulla città di Napoli, la sua uscita dalla guerra e il suo ruolo nella transizione politica e istituzionale che aveva segnato il 1946 in Italia. Partendo dalle riflessioni sulla memoria della guerra e sul peso delle eredità dinastiche sabaude nella città simbolo del legittimismo monarchico del dopoguerra, gli interventi di questa sessione si propongono di rintracciare nel dettaglio l’evoluzione della partecipazione politica nella città di Napoli durante le settimane che avevano seguito l’appuntamento referendario, mettendo in risalto non soltanto le vicende relative alla gestione dell’ordine pubblico turbato da numerosi cortei, disordini e tumulti, ma anche le forme della mobilitazione popolare e le dinamiche sociali che la alimentavano, permettendo di valutare le reazioni che i fatti napoletani avevano avuto sul quadro nazionale della transizione dalla monarchia alla repubblica. SCARICA IL PROGRAMMA