26.10.2022, 12:30-Il Decameron come libro politico (in memoria di Charmaine Lee)
26.10.2022, 12:30-Il Decameron come libro politico (in memoria di Charmaine Lee)
Data inizio: 26/10/2022
Data fine: 26/10/2022
Ora: 12:30-14:30
Ciclo di seminari “Critica letteraria e critica testuale”
Abstract Le sette giovani donne e i tre giovani uomini dell’onesta brigata compiono un viaggio esemplare da un mondo e da una civiltà ormai in crisi irreversibile (la peste) verso un nuovo ordine che è condizione indispensabile per il ritorno nella città e che va conquistato per il tramite della socialità collettiva e della cultura (della letteratura e della parola letteraria): fanno insomma ˗ attraverso la letteratura, ovvero attraverso la lente e la scrittura autoriale di Boccaccio ˗ quello che tutti i giovani di qualunque epoca dovrebbero fare, cioè immaginano collettivamente un mondo diverso, ri-creano il mondo, ri-scrivono un’intera tradizione letteraria alla luce della propria (nuova) sensibilità e dunque stravolgendo l’orizzonte d’attesa del pubblico ‘tradizionale. In questa prospettiva, sarà il confronto delle singole novelle con le loro fonti a permettere «una riflessione sul contesto culturale in cui la fonte ha visto la luce e su come l’autore lo reinterpreta nel riproporre un racconto a un nuovo pubblico» (Di Girolamo-Lee 1995, p. 145). Ecco dove sta l’essenza profondamente politica del Decamerone: un libro dove al vecchio mondo travolto dalla peste si contrappone un mondo nuovo creato attraverso la «letteratura come esperienza civilizzatrice e vitale» (Antonelli 2013, p. 11).
Relatore Giuseppe Noto Università di Torino
Responsabile Sabrina Galano Università di Salerno
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Abstract Le sette giovani donne e i tre giovani uomini dell’onesta brigata compiono un viaggio esemplare da un mondo e da una civiltà ormai in crisi irreversibile (la peste) verso un nuovo ordine che è condizione indispensabile per il ritorno nella città e che va conquistato per il tramite della socialità collettiva e della cultura (della letteratura e della parola letteraria): fanno insomma ˗ attraverso la letteratura, ovvero attraverso la lente e la scrittura autoriale di Boccaccio ˗ quello che tutti i giovani di qualunque epoca dovrebbero fare, cioè immaginano collettivamente un mondo diverso, ri-creano il mondo, ri-scrivono un’intera tradizione letteraria alla luce della propria (nuova) sensibilità e dunque stravolgendo l’orizzonte d’attesa del pubblico ‘tradizionale. In questa prospettiva, sarà il confronto delle singole novelle con le loro fonti a permettere «una riflessione sul contesto culturale in cui la fonte ha visto la luce e su come l’autore lo reinterpreta nel riproporre un racconto a un nuovo pubblico» (Di Girolamo-Lee 1995, p. 145). Ecco dove sta l’essenza profondamente politica del Decamerone: un libro dove al vecchio mondo travolto dalla peste si contrappone un mondo nuovo creato attraverso la «letteratura come esperienza civilizzatrice e vitale» (Antonelli 2013, p. 11).
Relatore Giuseppe Noto Università di Torino
Responsabile Sabrina Galano Università di Salerno