18/01/22, 10:30-Le ferrovie fra storia e sviluppo del territorio. Usi e riusi in chiave green e sostenibile
18/01/22, 10:30-Le ferrovie fra storia e sviluppo del territorio. Usi e riusi in chiave green e sostenibile
Data inizio: 18/01/2022
Data fine: 18/01/2022
Ora: 10:30
Piattaforma Microsoft Teams
Locandina Da alcuni anni è in atto un cambiamento nel modo di fare turismo; di gestire e pianificare il turismo e indagare i suoi impatti sul territorio. La domanda turistica odierna si orienta sempre di più verso un turismo responsabile e di qualità che chiama in causa nuove destinazioni; un nuovo tipo di attrattività turistica, in cui trovano ampio spazio anche quei territori fragili, periferici e ultra-periferici che, tuttavia, possiedono una straordinaria ricchezza in termini di patrimoni diffusi e risorse paesaggistico-territoriali. Si tratta di una nuova pratica di consumo turistico che privilegia il paradigma della “lentezza”: un turismo che valorizza il luogo, le sue specificità, il valore delle differenze, i patrimoni immateriali e, così facendo, è in grado di attuare un approfondimento della conoscenza dei luoghi e delle comunità con la finalità ultima di creare nuove opportunità economiche e sociali per il territorio e le sue comunità. Mobilità dolce e turismo lento, dunque, trovano supporto non solo nell’ambito più propriamente speculativo, ma anche nella policy a livello nazionale e sopranazionale. In questo contesto, i percorsi ferroviari dismessi convertiti in greenways, con la loro storia e i loro patrimoni infrastrutturali di grande ricchezza (testimoni di un passato ingegneristico importante e di un’Italia che guardava all’innovazione tecnologica nel campo dei trasporti come a un’occasione per uguagliare le potenze europee e per tenere unito un paese frammentato), rappresentano una concreta risposta e interpretazione dei concetti chiave di mobilità e turismo sostenibile. Il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex tracciato ferroviario Lagonegro-Spezzano Albanese (Basilicata sud-occidentale), oggetto di indagine nell’ambito del programma di ricerca ISEM-CNR finalizzato a integrare la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, costituisce una reale opportunità di rigenerazione dell’area del Lagonegrese-Pollino, contribuendo nello specifico a innescare un processo di valorizzazione diffusa del suo patrimonio paesaggistico e ambientale. Un progetto, il nostro, che intende porre l’accento sulla centralità del territorio indagato e dei suoi abitanti, i cui saperi territoriali e la cui coscienza di luogo divengono elementi imprescindibili per attuare una “nuova cura dei territori”. Relatrici Luisa Spagnoli Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea-Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isem-Cnr) Lucia Grazia Varasano Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" Responsabili Pierluigi De Felice-Silvia Siniscalchi Università degli Studi di Salerno
Locandina Da alcuni anni è in atto un cambiamento nel modo di fare turismo; di gestire e pianificare il turismo e indagare i suoi impatti sul territorio. La domanda turistica odierna si orienta sempre di più verso un turismo responsabile e di qualità che chiama in causa nuove destinazioni; un nuovo tipo di attrattività turistica, in cui trovano ampio spazio anche quei territori fragili, periferici e ultra-periferici che, tuttavia, possiedono una straordinaria ricchezza in termini di patrimoni diffusi e risorse paesaggistico-territoriali. Si tratta di una nuova pratica di consumo turistico che privilegia il paradigma della “lentezza”: un turismo che valorizza il luogo, le sue specificità, il valore delle differenze, i patrimoni immateriali e, così facendo, è in grado di attuare un approfondimento della conoscenza dei luoghi e delle comunità con la finalità ultima di creare nuove opportunità economiche e sociali per il territorio e le sue comunità. Mobilità dolce e turismo lento, dunque, trovano supporto non solo nell’ambito più propriamente speculativo, ma anche nella policy a livello nazionale e sopranazionale. In questo contesto, i percorsi ferroviari dismessi convertiti in greenways, con la loro storia e i loro patrimoni infrastrutturali di grande ricchezza (testimoni di un passato ingegneristico importante e di un’Italia che guardava all’innovazione tecnologica nel campo dei trasporti come a un’occasione per uguagliare le potenze europee e per tenere unito un paese frammentato), rappresentano una concreta risposta e interpretazione dei concetti chiave di mobilità e turismo sostenibile. Il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex tracciato ferroviario Lagonegro-Spezzano Albanese (Basilicata sud-occidentale), oggetto di indagine nell’ambito del programma di ricerca ISEM-CNR finalizzato a integrare la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, costituisce una reale opportunità di rigenerazione dell’area del Lagonegrese-Pollino, contribuendo nello specifico a innescare un processo di valorizzazione diffusa del suo patrimonio paesaggistico e ambientale. Un progetto, il nostro, che intende porre l’accento sulla centralità del territorio indagato e dei suoi abitanti, i cui saperi territoriali e la cui coscienza di luogo divengono elementi imprescindibili per attuare una “nuova cura dei territori”. Relatrici Luisa Spagnoli Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea-Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isem-Cnr) Lucia Grazia Varasano Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" Responsabili Pierluigi De Felice-Silvia Siniscalchi Università degli Studi di Salerno